Il nostro pianeta è a rischio: tra deforestazione, cambiamento climatico, innalzamento del livello del mare, sovrappopolamento, inquinamento dell’aria, della terra e delle acque, stiamo mettendo in grave difficoltà le generazioni future. Per cambiare la direzione, occorre muoversi su più piani: tra questi c’è sicuramente quello della sensibilizzazione, che opera attraverso una costante informazione dei cittadini e tramite l’istituzione di momenti di confronto, come la Giornata Mondiale della Biodiversità. Ma non illudiamoci che tutto dipenda dalle scelte della politica o dai progetti dell’amministrazione locale: sta a noi dare il buon esempio e dedicare qualche attenzione in più al corretto smaltimento dei rifiuti domestici è sicuramente una delle 7 azioni quotidiane e concrete per l’ambiente. Fare correttamente la raccolta differenziata può fare la differenza tra un pianeta in pericolo e un mondo migliore: ecco, quindi, una guida completa per non sbagliare.
Cos’è la raccolta differenziata
Partiamo dalle basi: cosa si intende con l’espressione “raccolta differenziata”? La raccolta differenziata è il modo con cui il comune cittadino o gli addetti di aziende ed esercizi commerciali possono classificare e dividere concretamente alcuni tipi di rifiuti, allo scopo di rendere più sostenibile, economico e sicuro il loro successivo smaltimento (o riutilizzo), con enormi benefici per la natura.
Nel concreto, nella raccolta differenziata avviene la separazione dei rifiuti in base ai materiali di cui sono fatti: le categorie principali sono quelle della plastica, del vetro, dell’alluminio, della carta e cartone, dell’umido (o organico); ognuna di queste categorie rappresenta materiali “riciclabili”, ovvero quelli che possono essere riutilizzati e trasformati in un nuovo ciclo di produzione (oppure smaltiti in sotto-componenti, riutilizzabili a loro volta in altri processi di lavorazione). Per questi materiali, in alcuni comuni esiste la possibilità della raccolta porta a porta; in alternativa, questi vanno gettati, dentro sacchi ben chiusi, in appositi cassonetti o bidoni contrassegnati da colori diversi. In entrambi i casi, in Italia il Comune – contestualmente all’attivazione delle utenze domestiche – chiede al cittadino un contributo per lo smaltimento dei rifiuti, attraverso una tassa comunale chiamata TARI.
Esistono poi oggetti e materiali che non sono riciclabili: si tratta del cosiddetto secco indifferenziato, dei rifiuti ingombrati, dei rifiuti elettrici e dei rifiuti speciali. Il loro corretto smaltimento è altrettanto importante perché questi materiali sono altamente inquinanti e, talvolta, pericolosi per la salute.
Perché fare la raccolta differenziata
La raccolta differenziata è tanto un dovere quanto un diritto di ogni cittadino, perché comporta per lui e per la società una serie di vantaggi.
- La raccolta differenziata permette il recupero di risorse utili a un costo inferiore a quello che occorrerebbe per la loro produzione ex novo.
- Il riciclaggio permette di preservare le risorse del pianeta, frenando fenomeni pericolosi come la deforestazione.
- Il riciclo è fondamentale nella riduzione della quantità di rifiuti accumulati nelle discariche e bruciati negli inceneritori, con una conseguente diminuzione delle sostanze tossiche o nocive per la salute liberate nell’atmosfera o rilasciate nel terreno e nelle falde acquifere.
La raccolta differenziata e la corretta gestione dei rifiuti non sono solo una buona abitudine, ma un dovere etico e morale del cittadino, che va assolto a casa, ma anche negli ambienti di lavoro. Affinché la raccolta differenziata sia il più efficace possibile, è bene quindi prestare la giusta attenzione anche al momento dell’acquisto, privilegiando prodotti totalmente riciclabili. La carta igienica Rotoloni eco Regina, ad esempio, è confezionata in un imballaggio di carta riciclata ed è prodotta impiegando esclusivamente energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili; i tovaglioli Regina Cinquestelle, invece, hanno la certificazione forestale FSC, ovvero sono realizzati con materie prime provenienti da foreste gestite in modo responsabile e da fonti controllate.
I materiali riciclabili
Vediamo più nel dettaglio quali sono i materiali riciclabili e come riconoscerli negli oggetti di uso quotidiano.
- Raccolta differenziata della plastica. Appartengono a questa categoria le bottiglie di acqua minerale e di altre bevande (tappi compresi), i vasetti dello yogurt, i contenitori utilizzati per detersivi e detergenti per la cura del corpo, gli incarti di merendine confezionate e anche le vaschette del gelato. Non sono invece in plastica riciclabile i giocattoli e piatti, bicchieri o posate monouso, così come le siringhe e le capsule per la macchina del caffè.
- Raccolta differenziata del vetro. Si tratta di uno dei materiali più facilmente riciclabile, ma attenzione: non tutti i tipi di vetro possono essere raccolti nella differenziata. Vanno esclusi, ad esempio, i vetri rotti di specchi e finestre, le lampadine, oggetti per la cucina in ceramica come piatti, tazze e tazzine. Si possono invece riciclare nel vetro i barattoli (senza tappo), le bottiglie in vetro, vetri rotti di piccole dimensioni (come flaconi o bicchieri).
- Raccolta differenziata della carta. A meno che non sia irrimediabilmente sporca (ovvero materiali unti, come nel caso dei cartoni della pizza, oppure interessata da residui di colla o di altri materiali chimici) la carta è interamente riciclabile. Nella raccolta della carta è compreso anche il cartone: si butteranno insieme, quindi, riviste, quaderni, libri (se non è possibile donarli ad associazioni o biblioteche pubbliche), imballaggi. Sono riciclabili nella carta anche le confezioni di alimenti e quelle in tetrapak. No, invece, a scontrini e piatti o bicchieri monouso.
- Raccolta differenziata dell’alluminio. L’alluminio è uno dei metalli più versatili e facili da riciclare. Latte e lattine, perciò, si raccolgono insieme a vaschette per il cibo, bombolette spray esaurite, tappi e capsule, al rotolo di carta d’alluminio per uso alimentare, al tappo del vasetto dello yogurt. Solitamente, l’alluminio non si raccoglie mai da solo, ma insieme alla plastica e/o al vetro, in base alle direttive del Comune.
- Raccolta differenziata dell’umido. I rifiuti organici – che comprendono resti di frutta, verdure o ortaggi, scarti di carne o pesce, piccole ossa, gusci d’uovo, tè o caffè – possono essere compostati insieme. Sì a piccole ossa e cibo scaduto o andato a male; può essere inserito nell’organico anche il tovagliolo usato o i fazzoletti per soffiare il naso. No, invece, rifiuti da giardino (potature) e pezzi di legno, ossa grandi e medicinali scaduti o inutilizzati. Sebbene non utili al compostaggio, anche gli oli vegetali esausti vanno raccolti, ma conservati separatamente dal resto dell’organico e portati nei centri di raccolta.
Tutto – o meglio, quasi tutto – ciò che non è in questa lista andrà raccolto nel secco indifferenziato: assorbenti femminili e pannolini, articoli di cancelleria, mozziconi di sigaretta, oggetti in ceramica, carta chimica (scontrini, carta oleata, carta carbone) non sono riciclabili.
Come fare la raccolta differenziata di rifiuti ingombranti, elettrici e speciali
Tra gli oggetti che non sono riciclabili si annoverano anche i rifiuti ingombranti e i rifiuti elettrici: si tratta di materiali che non possono essere buttati via nel secco indifferenziato, bensì vanno smaltiti secondo precise direttive, uguali per tutto il territorio nazionale. Vecchi elettrodomestici – frigoriferi e televisori non più funzionanti – o mobili e attrezzature sportive non più adoperabili (pensate a divani o reti del letto, materassi e poltrone, biciclette e monopattini) come possono essere buttati via? E se, invece, a non servirci più fossero oggetti di più ridotte dimensioni che però contengono componenti elettriche, come asciugacapelli, parti di computer, tostapane, rasoi elettrici e altri dispositivi elettronici?
La vera domanda, semmai, è: dove buttare tutti questi oggetti, ingombranti o elettrici? Questi rifiuti, comunemente raggruppati nella sigla RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) devono essere portati nelle apposite isole ecologiche cittadine o nei punti di raccolta più vicini, che a loro volta li trasporteranno in appositi impianti di trattamento. In alternativa, si può richiedere il ritiro dei suddetti rifiuti a domicilio, attraverso una chiamata all’ente municipale che si occupa della nettezza urbana (con il pagamento di una piccola somma).
Viene invece definito “rifiuto speciale” un’ampia categoria di materiali e sostanze provenienti da attività produttive, industrie e aziende: si tratta di rifiuti che non derivano da un uso domestico, come materiali derivanti dalle attività di demolizione e costruzione, rifiuti pericolosi perché tossici o altamente inquinanti, rifiuti prodotti da strutture sanitarie. In questo caso è l’azienda produttrice che deve occuparsene: in base alle quantità, deve infatti spedire ai centri di smaltimento i rifiuti raccolti entro un anno dalla loro produzione o ogni tre mesi, con modalità ben precise.
Raccolta differenziata: gli errori più comuni
Differenziare i rifiuti in modo corretto non è sempre un’operazione facile e banale: ecco le regole e alcuni consigli per evitare gli errori più comuni che si commettono nel fare la raccolta differenziata.
- Non ridurre il volume dei rifiuti: è buona norma schiacciare contenitori e imballaggi (ad esempio le bottiglie di plastica o le scatole di cartone) per permettere una raccolta più efficiente.
- Dimenticarsi di eliminare i residui di cibo: quando si butta via un flacone, è necessario svuotarlo e risciacquarlo dal suo contenuto; allo stesso modo, è bene pulire sommariamente scatole di latta, buste di plastica e vaschette di carta da resti di cibo o sporcizia.
- Buttare via rifiuti composti di materiali differenti: affinché la raccolta avvenga correttamente, separate i materiali diversi, ad esempio staccando le etichette di plastica dai contenitori di cartone e viceversa.
- Sbarazzarsi di pile e batterie o di medicinali e farmaci nel contenitore del secco indifferenziato: bisogna sempre prestare particolare attenzione ai rifiuti tossici o pericolosi. Se si nutrono dei dubbi sul loro smaltimento, chiamate il numero verde dell’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti o quello del proprio Comune.
- Ogni cittadino è invitato a lasciare segnalazioni di eventuali discariche abusive o di malfunzionamenti nella procedura della raccolta dei rifiuti, in modo che l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti possa fornire ai propri utenti un servizio sempre migliore.